Spesso proviamo paura ad abbandonare il nostro nascondiglio domestico, come se uscire nel mondo fosse andare verso un ignoto nei confronti del quale ci sentiamo inadeguati.
Tendiamo a ridurre gli ambiti, a rimuovere le occasioni in cui ci sentiamo messi in difficoltà, a rinunciare a “fare” perché: l’ultima volta è andata male, ho fatto fatica, sono caduto, mi sono sentito in imbarazzo, non ci sono riuscito, non mi sento bene.
Lavorare sui nostri punti deboli di parkinsoniani significa accettare la sfida con i limiti imposti dalla malattia, ma prima di tutto con noi stessi.
Dobbiamo passare dall’essere parkinsoniani e accuditi ad essere atleti e quindi allenati definendo i target di miglioramento senza indulgenze di sorta.
Personalmente ho avuto la fortuna di conoscere uno degli autori e di utilizzare, sotto il suo coaching, Angel’s Wings. Ma non è stata solo la macchina a modificare il mio rapporto con la malattia, è stata la forte spinta all’approccio “atletico” che Luca Valerio ha saputo infondermi, il comprendere e aderire alla sua visione di “Atleta Parkinsoniano” che mi ha aiutato a riconoscere i miei limiti e imparare a superarli.
Questa visione è ben esplicita nel testo.
Infine, una avvertenza per l’uso di questo libro chiaro, snello, con alcuni interessanti e comprensibili rimandi alla Fisica, Biomeccanica in particolare.
Suggerisco di leggerlo in coppia, ovvero Atleta Parkinsoniano e caregiver, per avere, fin dall’inizio, un sentire comune e condiviso sul cammino da interpretare insieme.
La persona che ci accompagnerà in questo percorso dovrà quindi diventare un “coach”, appunto, e non più e non solo un caregiver, ma una sorta di allenatore a tutto tondo senza indulgenze, che ci aiuterà a verificare i nostri miglioramenti e/o le nostre difficoltà procedendo congiuntamente verso i risultati attesi e aiutandoci a estendere questo approccio anche agli altri aspetti della vita.
Perché non si è atleti solo nelle performance ma in ogni ambito quotidiano.
Se avete resistito a leggere fino a qui, tranquilli e accorti: il bello arriva adesso.
Buon allenamento a tutti.”